Ivo Cotani
Ivo Cotani è un artista poliedrico: pittore, performer, speaker.
Cresce ad Ascoli Piceno, nelle Marche e si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Approfondisce, poi, i suoi studi a Madrid. Contemporaneamente consegue il diploma di teatro, iniziando a lavorare come attore e performer.
Tra il 2012 e il 2023 espone in diverse mostre personali e collettive.
Dal 2019 ha ideato ed è il direttore artistico del “PHERSU Festival”.
Tiene Masterclass su Creatività e Movimento. Vive e lavora tra Ascoli, Roma, Treviso e Madrid.
Ivo Cotani si ritrova del tutto simile nella relazione arte-gioco, il suo stile è ingenuo e leggero, infantile e kitsch, veloce e fresco. La sua produzione artistica disinnesca il legame obbligato tra forma e contenuto, elaborando inconsapevolmente cortocircuiti, mettendo in mostra l’agrodolce e irriverente aspetto della vita.
Fin da bambino ho sempre amato le grandi avventure, parlavo con tutto: oggetti, animali e piante. Molto meno con le persone adulte che non mi capivano bene quanto oggetti, animali e piante, ma dicevano di capire tutto.
E sognavo viaggi incredibili, nei mari e tra le stelle. C’era una stella in particolare che vedevo fuori dalla finestra della mia cameretta prima di addormentarmi. Sapevo che “da grande” avrei fatto: l’astronauta, il ladro galantuomo, il matto che si incontra in strada e ogni città ha il suo, il pirata e lo stregone. Amavo essere al centro dell’attenzione, ridere, far ridere, correre nudo in campagna e sporcarmi. Ero bravissimo a sporcarmi. Poi qualcosa è andato storto, saranno stati quei tredici anni di leva militare obbligatoria che chiamano “scuola”, il mio desiderio di essere amato così come ero o l’abuso di sostanze stupefacenti. E niente, la vita che prima aveva senso vivere, non aveva più un gran senso. Il mondo magico da cui venivo diventava magicamente più brutto più si allungavano i piedi e acquistavo centimetri in altezza. Pensai fosse colpa del mio corpo. Ma, tra una crisi suicida e l’altra, non mollai mai, dentro di me rimaneva una scintilla di quel pianeta meraviglioso, per cui valeva combattere. Da qualche parte doveva pur essersi nascosto! Ed io l’avrei riscoperto!
Leggevo come un forsennato, da qualche parte avrei pur trovato la risposta. Romanzi, biografie, trattati di filosofia, libri sacri, manuali, fiabe, testi di psicologia. Finché l’arte, la pittura, il teatro e la consapevolezza mi hanno trovato. Posso dipingere frammenti di quel mondo, giocare ad essere sul palco qualsiasi cosa, “facciamo finta che io ero…” Ora tutta la mia gioia sta nel creare il mondo delle possibilità che so che è davvero possibile ed essere l’invito per tutti i coraggiosi a tuffarsi in quest’avventura.
Come sarebbe creare la realtà che desideri davvero?